Il pensiero critico

Il pensiero critico – Cos’è?

L’essere umano ogni giorno si confronta con realtà diverse dalla propria e spesso, per identificarle utilizza degli schemi preesistenti nella sua mente. Questi schemi possono essere definiti come: stereotipi, pregiudizi o bias ovvero tutti quei modi che vengono utilizzati dall’individuo per velocizzare il processo di identificazione verso qualcosa di non ancora conosciuto.
Partendo dalla tesi sopracitata, è possibile definire un pensiero critico come la competenza attraverso la quale un soggetto può contrastare i preconcetti (stereotipi, pregiudizi e bias) insiti nella propria mente. Con il termine “critical thinking” si intende quindi la capacità di considerare l’esistenza del proprio pensiero come qualcosa di confutabile e non per forza veritiero.

Pensiero critico e competenze

Il pensiero critico può essere ritenuto una competenza che si acquisisce dalla più tenera età e si consolida nel tempo tramite la sua messa in atto continua in svariati contesti (ad esempio a scuola o sul lavoro e in famiglia o con gli amici). In particolare, il pensiero critico è utile durante il lavoro in team ovvero quando più persone-anche con ruoli differenti-collaborano per la creazione e la realizzazione di un obiettivo comune. Affinché il lavoro di gruppo sia attuabile, ci devono essere delle condizioni, tra cui la costruzione di un gruppo di lavoro solido (team building), in cui ogni componente si fida della propria squadra e collabora dando e ascoltando delle idee. In questo caso usufruire della capacità di utilizzare il pensiero critico è vantaggioso in quanto permette all’individuo di guardare con curiosità ed interesse alle opinioni e alle concezioni degli altri, abbandonando la pretesa di “avere in tasca” la soluzione ad un problema o ad una questione.
Oltre all’ambiente lavorativo, l’individuo può adottare questo modo di pensare in altri ambiti della realtà quotidiana; un esempio è quando dobbiamo prendere delle decisioni. Solitamente, il momento che precede una scelta è quello in cui vengono valutati gli aspetti positivi e gli aspetti negativi tra le opzioni a nostra disposizione; considerare diversi punti di vista rispetto ad un medesimo quesito (“Compro quella? O prendo questa?”) è sintomo di consapevolezza. Riassumendo, si può dire che la consapevolezza è una caratteristica del pensiero critico e interviene soprattutto nei processi decisionali per evitare che il soggetto confonda le proprie interpretazioni personali con la realtà dei fatti, traendo conclusioni affrettate.

Pensiero critico e viaggi

Si può parlare di pensiero critico anche quando si affronta il tema dei viaggi; viaggiare infatti, non è soltanto sinonimo di vacanza ma anche di curiosità. Durante un’esperienza all’estero, il primo passo da fare è quello di raccogliere informazioni da analizzare e sospendere il proprio giudizio, in attesa di comprendere meglio la realtà delle cose. Nello specifico, il viaggiatore potrebbe porsi delle domande rispetto agli usi e costumi di un paese e valutarli con poca razionalità/oggettività. In questa situazione il potere dell’utilizzo del “critical thinking” è vantaggioso per evadere dagli schemi preconfezionati di cui spesso l’uomo si nutre e prendere coscienza della fallibilità delle proprie convinzioni.

Conclusioni

Attraverso gli esempi riportati fino ad ora, si comprende che l’uomo ha difficoltà nel formulare un pensiero oggettivo e razionale; per questo motivo l’attitudine alla riflessione scettica deve essere continuamente stimolata tramite l’autoascolto e l’autoanalisi. Come detto in precedenza, il pensiero critico può e deve essere insegnato sin dai primi anni di vita, indirizzando il fanciullo all’utilizzo corretto del proprio pensiero senza, però, influenzare ciò che un bambino pensa.
Crescere e sviluppare un proprio pensiero critico vuol dire anche riuscire a far fronte al grande flusso di informazioni provenienti dai new media e da quelli tradizionali, che ogni giorno riempiono i nostri smartphone e le nostre televisioni. Non sempre quello che viene divulgato in qualità di notizia a fine informativo corrisponde alla veridicità di un evento. Succede spesso che le news vengano diffuse con incompletezza e poca imparzialità, ne deriva così che il soggetto debba educarsi a riconoscere quali informazioni trattenere e di quali può fare a meno.
In conclusione, si può affermare che il pensiero critico è utile all’essere umano per intrattenere delle relazioni (lavorative e personali) bilanciate, fare delle scelte consapevoli, immergersi in usi e costumi diversi dai propri e saper distinguere le notizie vere da quelle manipolate.

Bibliografia e sitografia
  • Manuale operativo di relazioni pubbliche. Metodologia e case history (Giampietro Vecchiato)
  • Psicologia Sociale. Bologna, Il Mulino (E. Aronson, T. Wilson, R. Akert)
  • La definizione di stereotipo: https://it.wikipedia.org/wiki/Stereotipo
  • Cos’è un pregiudizio: https://www.treccani.it/vocabolario/pregiudizio/
  • Cosa si intende per bias: https://it.wikipedia.org/wiki/Bias_cognitivo
  • Quali sono i new media: https://it.wikipedia.org/wiki/Nuovi_media

Per ulteriori approfondimenti: https://youtu.be/J2cJDkMmI_4

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